Non è più una novità: il marketing attrattivo ha sbaragliato il marketing di interruzione con contenuti efficaci, offrendo ai potenziali clienti ciò che può interessare loro al momento giusto, proprio quando sono più predisposti all’acquisto o a recepire messaggi.
È in quest’ottica che, nel panorama della comunicazione e della pubblicità, si inserisce il Native Advertising, diventato ormai una realtà in via di consolidamento destinata a diffondersi sempre più rapidamente.
Cos’è il Native Advertising?
In parole semplici, consiste nella realizzazione e nell’inserimento di contenuti pubblicitari contestuali, ossia contenuti che, per stile, tono di voce e tipologia di messaggio, risultano coerenti con il contesto in cui vengono proposti, omogeneizzandosi e risultando non invadenti: in modo naturale.
Il termine “nativo” viene proprio da questo, vuole descrivere una caratteristica innata, connaturata, naturale, spontanea e non artificiosa. Questo non significa che l’inserzione, integrata così bene, venga nascosta per ingannare l’utente: è proprio l’esatto contrario!
Se gli esempi di pubblicità integrata sono infiniti, il termine Native Advertising non lo è.
I confini ben precisi sono stati elaborati da un gruppo di lavoro incaricato dallo IAB (Internet Advertising Bureau) e raccolti in un “white paper”.
In questo documento “The native advertising playbook”, lo IAB elenca gli aspetti da considerare affinché un annuncio possa definirsi nativo:
- Adeguamento dell’annuncio al design della pagina
- Inserimento all’interno e all’esterno del flusso di navigazione dell’utente
- Funzionamento del messaggio nello stesso modo in cui lo fanno gli altri elementi della pagina
- Medesima o diversa esperienza di fruizione del messaggio rispetto al restante contenuto della pagina
- Adattamento dell’annuncio al comportamento dei contenuti che lo circondano
- Collegamento dell’annuncio al sito interno o a uno esterno tramite link
- Posizione dell’annuncio all’interno di una pagina specifica, in una sezione del sito o in un network di siti
- Tipologia di targeting praticabile
- Metriche utilizzabili per misurare l’esito positivo della pubblicità
- Chiarezza e capacità di risaltare dell’etichetta che comunica al lettore che si tratta di una pubblicità
Arrivati fin qui, il mio invito è questo.
Navigando, cercate un contenuto interessante per voi.
A questo punto, individuate – più consapevolmente – un annuncio nativo e analizzate la vostra sensazione paragonandola a quella che provate solitamente di fronte ad un banner pop up o qualsiasi altro banner.
È il modo migliore per capire il valore e l’efficacia del Native Advertising.
Francesca Santini | Creative Director